Implementare un CRM: come limitare le resistenze?
21/02/2017Sviluppare un team: benefici e fasi
21/02/2017Durante i nostri Leadership LAB, mi viene tipicamente posta dai manager la seguente domanda: “Secondo te, la leadership si può sviluppare oppure… ce l’hai o non ce l’hai?”
Per rispondere a questa domanda racconto allora la storia di un giovane manager che ho seguito per una multinazionale.
Dalle stelle alle stalle
Al manager era stato proposto un percorso di coaching individuale a seguito del suo inserimento nel programma dei Talenti e di un successivo assessment in cui erano emersi dei limiti rispetto alla sua Leadership.
Fu proprio il manager, durante il primo incontro, a raccontarmelo con tono acceso: “Ma come, prima mi mettono nel programma dei Talenti e poi mi dicono che ho una Leadership debole? Da non credere!”
Il peso delle aspettative
Nel secondo incontro gli chiesi come si era mosso nell’Assessment: “siccome immaginavo che volessero un manager con gli attributi, nel corso delle prove ho cercato di impormi e di far valere la mia opinione in modo da emergere come Leader del gruppo! Ed è proprio questo che mi fa arrabbiare: ma come, riesco a sovrastare gli altri e poi mi dicono che devo migliorare la mia Leadership?”
Al che gli rispecchiai che lui non si era presentato all’Assessment ma aveva mandato una controfigura che mettesse in scena le doti che, secondo lui, l’Azienda si aspettava. Aggiunsi quindi che la valutazione bassa (sulla Leadership) non era stata data a lui ma alla sua controfigura.
La profezia che si autoavvera
In seguito gli chiesi come mai avesse mandato la controfigura all’Assessment; al che, mettendosi in gioco, mi rispose: “sai, il fatto di essere stato scelto come Talent mi ha colto di sorpresa; io sto cercando di mettere il massimo impegno nella gestione del mio Team ma non credo di essere un Leader; credo di aver avuto paura che i valutatori vedessero questo mio limite e ho deciso quindi di mandare una controfigura”
Inconsapevolmente aveva messo in atto una profezia che si autoavvera: di fronte a una situazione stressante (l’Assessment), per timore di non avere leadership, aveva fatto finta di averla, risultando così inefficace.
L’empowerment
Gli incontri successivi furono improntati sul suo empowerment, inteso come aumento della consapevolezza rispetto alle sue risorse (anche esterne al mondo del lavoro) e ai risultati che il suo team, grazie al suo approccio, aveva raggiunto.
Progressivamente riacquisì fiducia nei propri mezzi e rinforzò la propria leadership autentica.
In parallelo il tema delle aspettative aziendali, inizialmente in primo piano, perse di rilevanza e finì sullo sfondo.
Darsi il permesso
Alla fine del percorso, per verificare la sua crescita, al manager fu chiesto di partecipare ad un secondo assessment.
Qualche settimana dopo, mi chiamò e mi disse: “Questa volta l’assessment è andato molto bene; mi hanno detto che i miei progressi sulla Leadership erano evidenti”. Al che gli chiesi cos’avesse fatto di diverso rispetto al primo assessment e lui con tono sereno mi rispose: “Mi sono dato il permesso di essere me stesso”.
La Leadership si può sviluppare?
Tornando alla domanda iniziale, la mia risposta è che la leadership si può sviluppare a patto di mettersi in gioco.
Nel caso ad esempio di una leadership limitata o, come nella storia, delegata a una controfigura, se non ti metti in gioco il mondo, tra cui gli assessor, ti rispecchierà che la Leadership non ce l’hai; se, al contrario, decidi di metterti in gioco con fiducia e umiltà non potrai che svilupparla.